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    ELVIS

    25-05-2023 18:15

    Paola Di Lizia

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    ELVIS

    C’era una volta un bambino che ascoltava rapito il grido blues di un chitarrista e si intrufolava in una messa resta

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    ASCESA E CADUTA DI UNA LEGGENDA

     

     

    C’era una volta un bambino che ascoltava rapito il grido blues di un chitarrista e si intrufolava in una messa restando estasiato dai canti gospel. Carne e anima, corpo e spirito. È da questa dicotomia con l’aggiunta del country che nasce una delle icone musicali del secolo scorso: Elvis Presley. L’incontro con il colonnello Parker, mefistofelico imbonitore, lo trasformerà in breve tempo in un eccellente prodotto da vendere ad un pubblico famelico ed esigente. Talento e carisma, marketing e fiuto per gli affari: è questa la miscela esplosiva che ha creato il mito. E chi meglio di Baz Luhrmann con il suo rutilante ed eccessivo stile cinematografico poteva raccontare la parabola di una vera e propria leggenda? Il regista australiano con un uso frenetico del montaggio – soprattutto nella prima parte della pellicola – e attraverso le parole di Parker, un Tom Hanks seppellito da un trucco prostatico che accentua la caratterizzazione grottesca di quello che è stato manager per più di vent’anni del cantante di Memphis, ci porta direttamente nel cuore dell’azione. Così seguiamo un Elvis esibirsi sul palco all’inizio della sua carriera. Acerbo e smaliziato allo stesso tempo, capace con le sue movenze e la sua voce “scura” di scatenare e sedurre gli spettatori.

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    Come tanti biopic il film prosegue raccontando il travolgente successo di Elvis, il suo incontro con Priscilla, la carriera cinematografica, il complicato rapporto con i genitori, la sua incapacità nell’opporsi alle decisioni prese per lui, il suo amore sconfinato per la musica e per il suo pubblico e l’inevitabile discesa, soprattutto fisica, dovuta all’abuso di farmaci e sostanze. A interpretare Elvis una vera e propria scommessa: il poco conosciuto Austin Butler a cui personalmente non davo molto credito vista la scialba prova data nell’orrido “The Shannara Chronicles” e che invece mi ha sorpreso positivamente. La sua recitazione è convincente sia quando veste i panni pubblici del cantante sia quando l’atmosfera si fa più intima e personale.

    Elvis non è però un semplice snocciolamento di fatti biografici, ma un viaggio quasi lisergico che sviscera fino in fondo la “luccicanza” della celebrità, ma senza rinunciare a mostrare i coni d’ombra che il successo porta con sé.

     

    Titolo: Elvis

    Anno: 2022

    Regia: Baz Luhrmann

    Interpreti: Austin Buttler, Tom Hanks, Olivia DeJonge, Richard Roxburgh

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