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    Il Processo ai Chicago 7

    22-08-2021 18:31

    Paola Di Lizia

    FILM,

    Il Processo ai Chicago 7

    Per parlare di questo film è necessario fare subito i nomi, anzi un nome: Aaron Sorkin. Non un qualsivoglia carneade nel mare magnum della

     

     

     

    DURA LEX

     

     

     

    Per parlare di questo film è necessario fare subito i nomi, anzi un nome: Aaron Sorkin. Non un qualsivoglia carneade nel mare magnum della cinematografia ma la penna dietro pezzi da novanta come Codice d’onore o il pluripremiato The Social Network, per inciso non tra i miei preferiti. Per questo film Sorkin decide di mettersi per la seconda volta dietro la macchina da presa, dopo l’esordio con l’ottimo Molly’s Game, realizzando un’opera con un cast in stato di grazia servito da una sceneggiatura acuta e sottilmente sarcastica che si adatta perfettamente all’argomento prettamente politico della pellicola.

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    1969, il neo-eletto Nixon vuole dare un forte segnale di discontinuità con l’amministrazione precedente e con labilissime basi giuridiche, la mai utilizzata legge Rap Brown che punisce per cospirazione coloro che si recano in un altro Stato con intenti violenti, pensa bene di procedere contro alcuni attivisti provenienti da contesti completamente diversi: i leader degli studenti democratici Hayden (Eddie Redmayne) e Davis, Hoffman (Sacha Baron Cohen) e Rubin i cosiddetti Young Hippies, Dellinger capo dei Mobe, associazione contro la guerra in Vietnam, e i semplici “protestatori” Weiner e Froines con l’aggiunta del leader di una sezione dei Black Panthers Bobby Seale (Yahya Abdul-Mateen II). I giovani militanti vengono accusati di aver provocato gli scontri contro la polizia durante la convention democratica svoltasi durante l’estate del ’68. Il processo, affidato ad un giudice palesemente inadeguato, un carismatico Frank Langella, dura 151 giorni e si conclude con un verdetto prevedibile e già scritto.

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    Il Processo ai Chicago 7 riesce a bilanciare magnificamente i tre requisiti fondamentali per la riuscita di un film di successo: una solida sceneggiatura, una regia innovativa e dinamica e una compagine di attori ben assortita tra cui spicca Sacha Baron Cohen che dimostra una capacità interpretativa che probabilmente ha sorpreso molti, ma non quelli che avevano intuito il suo talento in film come Sweeney Todd e Hugo Cabret e che vivono con il rimpianto di non averlo potuto vedere interpretare Freddie Mercury ruolo per cui era stato inizialmente ingaggiato. Insomma, ci scommetto, una pellicola destinata ad avere un posto d’onore tra i classici moderni.

    Titolo originale: The Trial of the Chicago 7

    Anno: 2020

    Regia: Aaron Sorkin 

    Interpreti: Eddie Redmayne, Sacha Baron Cohen, Yahya Abdul-Mateen II, Mark Rylance, Joseph Gordon-Levitt

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