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    SENTIERI SELVAGGI

    16-07-2022 16:38

    Paola Di Lizia

    FILM,

    SENTIERI SELVAGGI

    Quali sono le caratteristiche principali che consentono a un film di entrare nella storia del cinema? O meglio, che cosa rende

    CHI CERCA...TROVA

     

     

     

     

     

     

    Quali sono le caratteristiche principali che consentono a un film di entrare nella storia del cinema? O meglio, che cosa rende un film intramontabile? In parole povere, un classico? Probabilmente è la strana ed inspiegabile alchimia tra i protagonisti o la storia o come quest’ultima viene raccontata o ancora le capacità e lo stile innovativo del regista. Sta di fatto che Sentieri selvaggi lo ritroviamo in pressoché tutte le liste di argomento cinematografico segno dell’influenza che ha ed ha avuto su critici, spettatori e soprattutto su futuri registi del calibro di  Martin Scorsese e Steven Spielberg.

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    Degno di figurare nei nostri Formidabili, dunque? Per me no. Sarà che il Western non è tra i miei generi preferiti – su migliaia di film visti appartengono a questa categoria una decina o poco più – e che ho fatto fatica a finirlo, Sentieri Selvaggi non mi ha entusiasmato.

    Ma veniamo alla storia. Texas 1868, Ethan Edwards (John Wayne) torna a casa ritrovando il fratello Aaron, sua moglie Martha e i nipoti Lucy, Debbie e Ben e il trovatello Martin Pawley (Jeffrey Hunter). Ma la felicità per il ricongiungimento dura poco, approfittando dell’assenza di Ethan e Martin un gruppo di Comanche attacca e brucia la fattoria, rapisce le due ragazzine ed uccide il resto della famiglia.

     

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    Da qui inizia la ricerca (in originale il film si chiama The Searchers ovvero “i cercatori”) di Lucy, che viene ritrovata morta e soprattutto di Debbie – interpretata da Natalie Wood. I due hanno però motivazioni ben diverse: Martin vuole salvare la ragazzina, mentre Ethan spinto dall’odio verso gli indiani, la vuole eliminare perché “contaminata” dai “selvaggi”.

    Come dicevo seppure il film non mi abbia colpito particolarmente riconosco a John Ford – e come non farlo? – la capacità innata di narrare per immagini epiche e di ampio respiro e a John Wayne, fautore di una grande performance recitativa, di aver tratteggiato un personaggio sgradevole e solitario che nemmeno l’ultimo ed inaspettato gesto di pietà può forse affrancare.

     

    Titolo originale: The Searchers

    Anno: 1956

    Regia: John Ford

    Interpreti: John Wayne, Jeffrey Hunter, Natalie Wood, Vera Miles

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