BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI
Ci sono film che sembrano nascere sotto cattivi auspici, invece, contro ogni previsione, riescono ad avere un successo inaspettato. È il caso di questo film del 1971 diretto da William Friedkin che veniva da una serie di flop e che invece, raccontando le vicende ispirate ad una storia vera di due poliziotti di New York che mettono a segno il sequestro di un importante carico di eroina, crea una pellicola di culto.
Il film su cui nessuno scommetteva, con un protagonista semi-sconosciuto ed un antagonista ingaggiato per un equivoco riesce ad aggiudicarsi cinque premi oscar e a diventare, sotto molti aspetti, una pietra miliare della storia del cinema con i suoi inseguimenti, la sua caratterizzazione delle forze dell’ordine non più integerrime, ma pronte ad utilizzare metodi spicci e poco canonici e uno stile registico dal sapore documentaristico.
Il braccio violento della legge segue le vicende di Jimmy “Popeye” Doyle (Gene Hackman) e Buddy Russo (Roy Scheider) due agenti della narcotici che per riscattare un paio di indagini andate male si mettono sulle tracce del trafficante francese Alain Chanier (Fernando Ray) che, tramite un ingegnoso piano, ha fatto arrivare una partita di eroina di sessanta chili nella Grande Mela da Marsiglia. Incastrare il criminale però non si rivela semplice e tra inseguimenti in macchina e a piedi, appostamenti e tentati omicidi si arriva ad una sanguinosa resa dei conti.
Visto adesso forse risulta un po’ datato, ma conserva comunque intatta la qualità della regia dedita ad un realismo non di maniera e il personaggio di Doyle ci regala ancora grandi momenti, uno su tutti l’inseguimento iniziale vestito da Babbo Natale.
Titolo: The French Connection
Anno: 1971
Regia: William Friedkin
Interpreti: Gene Hackman, Roy Scheider, Fernando Ray, Tony Lo Bianco