PLASMATORE DI SOGNI
Morfeo, il dio dei sogni è il protagonista di questa fortunata serie tv targata Netflix, ispirata ai fumetti di Neil Gaiman. Tra fan e spettatori occasionali la serie non ha scontentato nessuno. Dimenticatevi subito però del Morfeo dai capelli fluenti e dalla barba riccioluta cui ci hanno abituato le rappresentazioni classiche. Sogno, così viene chiamato nella serie, è un dio moderno, anzi no che dico contemporaneo e Tom Sturridge è perfetto nella parte. Da tempo immemorabile Morfeo regna sul mondo dei sogni finché l'occultista Roderick Burgess (Charles Dance) nel tentativo di imprigionare Morte (Kirby Howell-Baptiste), si sbaglia e con un rito cattura il dio dei sogni. Il povero Morfeo resterà imprigionato in una gabbia di vetro e solo dopo 105 lunghi anni riuscirà a scappare.
Durante tutto questo tempo il suo regno è andato in rovina e alcuni sogni, belli si ma anche brutti sono fuggiti nel mondo della veglia. Vanno riportati a casa ma prima di tutto Morfeo deve ricostruire il suo fantastico regno. Gli mancano però tre elementi, la sabbia, il rubino e l'elmo rubatigli durante la lunga prigionia. Questo è ciò che accade nel primo episodio. I 4 episodi successivi che raccontano della ricerca dei tre elementi secondo me, ma penso sarà così anche per voi, sono i più interessanti. Sandman, accompagnato dal leale corvo Mattew, incontrerà e si scontrerà con diversi personaggi...i bizzarri fratelli Caino (Sanjeev Bhaskar) e Abele (Asim Chaudhrv), l'esorcista Constantine (Jenna Coleman), il Dottor destiny (David Thewlis) fino a spingersi nell'inferno dove troverà ad attenderlo un insolito Lucifero (Gwendoline Christie) al femminile, un incrocio tra un maligno putto e una perbene signora snob. Notare il particolare della piazza gremita di demoni, aizzati da Lucifero, ricorda stranamente la piazza del Vaticano.
Dal sesto episodio tutto cambia e forse vi perderete un po', ma niente paura cari lettori. Difficile comprendere la collocazione di alcuni personaggi come il vortice Rose o il Corinzio (Boyd Holbrook), ciò che però non vi andrà all'inizio giù, è proprio Morfeo. Ora non più prigioniero e forte dei suoi tre elementi, non è più l'eroe buono e scontato che pensavamo fosse. Morfeo non è né buono né cattivo, Morfeo è solo un dio e come tale, è un essere distaccato, incompatibile con l'essere umano, di cui non solo non riesce a comprendere le esigenze, ma neanche sente la necessità di farlo. A dire il vero la sua freddezza ci colpisce già dal terzo episodio. Sogno non dimostra un briciolo di compassione per l'ex compagna di Constantine. Solo su richiesta di quest'ultima, soffierà un po' della sua preziosa sabbia per alleviarle gli ultimi istanti di vita, dando così forma a ciò che la donna aveva sempre desiderato. Il nostro gelido dio non sarà certo tenero poi con Lyta, rimasta incinta del defunto marito nel mondo dei sogni sarà subito avvertita che il bimbo non appartiene al mondo della veglia e prima o poi Morfeo se lo andrà a riprendere. Sentimenti, passioni e empatia, come dire, non sono materia di sua competenza. Un dio estremamente severo poi con chi, umano o divino, provi soltanto a interferire con il suo compito: vegliare sul sonno degli umani. Questa è l'unica cosa che gli preme di preservare ed è questo che farà capire, senza mezzi termini, al fratello Desiderio (Mason Alexander Park).
Il Morfeo di Neil Gaiman non solo nelle sembianze si discosta quindi dagli dei degli antichi greci e romani, divinità si, ma vittime, proprio come gli uomini, di odio, amore, invidia, rabbia. Netflix recentemente ha messo in onda un'ulteriore puntata di Sandman. Due le storie raccontate. Nella prima, “Il sogno di mille gatti” un cartone in realtà, sono i felini i protagonisti e nella seconda “Calliope”, la musa (Melissanthi Mahut) insieme a Sogno daranno non poco filo da torcere a uno scrittore alla disperata ricerca di ispirazione. Nonostante alcune inesattezze mitologiche, Calliope musa della poesia epica infatti mai fu la sposa di Morfeo, tra i papabili ci sarebbe Apollo, Eagro, Strimone e addirittura il suo stesso padre Zeus, questa serie a me è piaciuta, vi consiglio di vederla soprattutto per la bellissima rappresentazione dell'inferno. Fonte di ispirazione un certo poeta fiorentino. Non perdetevela!