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    IL RAGGIO VERDE

    06-07-2022 15:29

    Paola Di Lizia

    FILM,

    IL RAGGIO VERDE

    Ci sono film che vedi decine di volte e di cui non ti stanch

    LA FRANCESE CHE (NON) SI SENTE SOLA

     

     

     

     

     

     

    Ci sono film che vedi decine di volte e di cui non ti stanchi mai. Ci sono film che non ritieni degni nemmeno di una visione distratta e poi ci sono film che vuoi vedere da tempo immemorabile e quando finalmente li vedi non ti entusiasmano come avresti pensato. Quest’ultima categoria è perfetta per il quinto film della serie “Commedie e Proverbi” di Èric Rohmer. La pellicola si apre con una citazione di Arthur Rimbaud “Ah! Che venga il momento/dove i cuori si innamorano” ma i riferimenti letterari non si fermano qui: il titolo del film si riferisce ad un racconto di Jules Verne in cui si parlava appunto del raggio verde un fenomeno ottico per cui l’ultimo raggio di sole si colora di verde il che consente anche, romanticamente, di leggere più chiaramente nel proprio animo e in quello della persona amata.

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    Ed è proprio il romanticismo il carattere principale della protagonista Delphine (Marie Rivière) una trentenne che si ritrova nell’imminenza delle ferie estive, ad essere scaricata dall’amica con cui doveva condividere un viaggio in Grecia ed essendo, oltre che inguaribilmente ed eccessivamente sentimentale, incontentabile, comincia un andirivieni tra varie località della Francia da Cherbourg a Biarritz passando per Antibes. Amici e parenti le offrono una possibilità di svago e dei consigli che lei puntualmente respinge con estenuanti monologhi negando di sentirsi sola il tutto con il contrappunto di pianti liberatori per lei ed irritanti per lo spettatore.

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    Vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 1986 questo film che ho inseguito per decenni si è rivelato essere una mezza delusione. Il raggio verde ha un sapore documentaristico che invece di risultare accattivante è respingente come la sua protagonista che lanciata, intenzionalmente, nel flusso di coscienza dell’improvvisazione non suscita empatia, né immedesimazione e il suo anelare verso l’amore ideale diventa sempre più stucchevole. Un film degno dei nauseabondi dunque? Non direi. Sicuramente non meritevole di una seconda visione.

     

    Titolo originale: Le Rayon Vert

    Anno: 1986

    Regia: Eric Rohmer

    Interpreti: Marie Rivière, Rosette, Vincent Gauthier, Jean-Louis Valeriò

     

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