NATURE BOY
1828. Nella piazza di una piccola città tedesca, probabilmente Norimberga, viene ritrovato un giovane incapace di parlare e scrivere. Più tardi dirà di chiamarsi Kaspar Hauser e di essere stato tenuto prigioniero in una cella sotterranea ignaro del mondo e delle più elementari regole sociali.
Via via il protagonista, Bruno S. attore non professionista a cui il ruolo calza a pennello, viene considerato un curioso essere da schernire, da accogliere con benevolenza o da sfruttare come fenomeno da baraccone. Viene infine “adottato” da un anziano professore presso cui soggiornerà fino alla sua morte.
Werner Herzog prende spunto da questa vicenda realmente accaduta per raccontare un percorso di formazione che però è destinato a fallire. Kaspar, infatti, un adulto ma con atteggiamenti infantili, risulta refrattario a qualsiasi tentativo di educarlo. Esemplari le due sequenze con i sacerdoti (la spiritualità) e con il professore di matematica (la razionalità).
Il giovane, infatti, fondamentalmente buono ed ingenuo e seppur volenteroso nel voler apprendere nozioni che nel suo pensiero non assumono nessun significato, rimane “inintegrabile” data la sua natura “incontaminata” (considera la frutta come senziente e non come un elemento inanimato).
Kaspar guarda al mondo per la prima volta cercando di comprenderlo, un mondo che lo osserva a sua volta e per cui, purtroppo, rimane un estraneo, un elemento perturbante che sconvolge lo status quo imperante e per questo deve essere eliminato.
Titolo originale: Jeder für sich und Gott gegen alle
Anno: 1974
Regia: Werner Herzoch
Interpreti: Bruno S., Walter Ladengast, Brigitte Mira