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LA COLAZIONE E' SERVITA
Cari lettori, ora io lo so che decidendo di recensire, a modo mio, un classico dei classici, Colazione da Tiffany, mi sto avventurando nelle sabbie mobili. Eppure, che vi devo dire, questa commedia di Blake Edwards amata da tutti, non mi ha mai convinto. E vista di recente, l'effetto è stato lo stesso. Vi spiego perché...ma facciamo le cose perbene e cominciamo dalla trama. Nella splendida Manhattan, non vivono solo ricconi, ma anche Miss Holly Golightly (Audrey Hepburn), il suo gatto rosso senza nome e il Sig. Yunioshi (Mickey Rooney) rompiscatole inquilino del piano di sopra. Holly graziosa e chic, trascorre il suo tempo alla ricerca di un miliardario da incastrare. In attesa che qualcuno abbocchi, sbarca il lunario dedicandosi a attività rischiose, che finiranno inevitabilmente per metterla nei guai. Per farsi passare poi quelle che lei chiama paturnie, si va a fare un bel giro nella grande gioielleria Tiffany. Tutto fila liscio finché non suona alla sua porta il nuovo acquisto del condominio Paul (George Peppard), scrittore fallito e mantenuto da Liz (Patricia Neal) una signora piuttosto agée. Ed è subito amore...non proprio. I due diventano amici, Paul è trascinato nel folle mondo di Holly, ben rappresentato nel famoso party che la ragazza dà nel suo piccolo appartamento, qui lo scrittore conoscerà personaggi bizzarri, signore elegantissime, diplomatici e politici ingessati e impomatati alla perfezione. E fin qui tutto ok, il film è carino, il personaggio di Holly eccentrico e rintronato, anche se poco credibile diverte, ma comincia a perdere quota per poi atterrare disastrosamente quando entra in scena l'ex marito (Buddy Ebsen). Un attempato signore di provincia che racconterà a Paul un'altra storia, quella di Lula Mae, diventata Holly, per ingannare il mondo ma soprattutto se stessa. Il colpo di grazia, la fanciulla svampita a modo suo, attenzione niente a che fare infatti con le storiche svampite hollywoodiane, si trasforma in una povera ragazza disperata scappata da un marito noioso e dalla provincia.


Holly non vuole saperne di tornare con l'ex e ottusa e illusa continuerà fino alla fine a sperare in un pollo da spennare! Niente da fare però. La salverà Paul, personaggio a mio avviso né carne né pesce, ma almeno innamorato pazzo di lei e capace di guardare in faccia la realtà e di riconoscere, a differenza di Holly, il proprio fallimento. Nel film niente è come sembra, a cominciare dal film stesso, commedia leggera all'inizio ma poi piuttosto pesante, diciamo che le paturnie della giovane alla fine sono un po' troppe, i protagonisti, cui ci si affeziona inevitabilmente, non sono in realtà autentici a differenza di tutti gli altri personaggi che ruotano intorno a loro. Il film è tratto da un breve romanzo di Truman Capote ma se ne discosta parecchio, la trama non è proprio la stessa e neanche le figure di Holly e Paul e forse il problema sta proprio qua. Non lo metterò tra i Formidabili quindi ma consiglio a chi non lo ha già fatto, di vederlo, resta un grande classico, impreziosito dalla classe incomparabile di Audrey Hepburn e dalla splendida Moon River di Henry Mancini.
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Titolo: Breakfast at Tiffany's
Anno: 1961
Regia: Blake Edwards
Interpreti: Audrey Hepburn, Geoge Peppard, Mickey Rooney, Patricia Neal, Buddy Ebsen, John McGiver