RITORNO
A KATTEGAT
Trascorso un anno dalla conclusione della serie-madre, quella Vikings che tra alti e bassi ha segnato parte della recente storia del piccolo schermo, arriva su Netflix Vikings: Valhalla che sposta la narrazione un centinaio di anni dopo le vicende raccontate nella prima creazione di Michael Hirst. Le gesta di Ragnar, Lagertha e dei loro figli sono diventate leggenda, i norreni dopo le lotte di conquista hanno raggiunto un accordo con i Sassoni stabilendosi in un territorio chiamato Danelow e in larga parte, convertendosi al cristianesimo. Tutto bene quello che finisce bene? Nemmeno per sogno!
Re Aethelred decide di ripulire l’Inghilterra dalla “feccia” vichinga ordinandone il massacro. La carneficina chiede una risposta e Re Canuto di Danimarca supportato dal re di Norvegia Harald Sigurdsson (Leo Suter) per vendicarsi decide di riunire tutti gli eserciti per veleggiare di nuovo verso le coste della “perfida Albione”. Purtroppo però, gli scandinavi non sono più uniti come una volta, la religione – da una parte i cristiani, dall’altra i pagani – ha provocato una spaccatura difficilmente rimarginabile. In questa macro-narrazione si inserisce anche la vicenda di Leif (Sam Corlett) e Freydis (Frida Gustavsson) figli di Erik il Rosso e giunti a Kattegat per cercare ed uccidere l’uomo responsabile dell’aggressione perpetrata contro Freydis anni prima.