LA MENTE FA BRUTTI SCHERZI...
Volutamente ho evitato di informarmi su questo personaggio nato nel 1975 e che non era mai apparso nei film Marvel e, con il senno di poi, direi che ho fatto bene perché se possiamo descrivere il protagonista sceglierei l’aggettivo confuso. Sì, perché sin dal suo primo apparire, dopo un’enigmatica sequenza che ci illustra la “vestizione” di quello che poi scopriremo essere il cattivo della storia, il protagonista dell’ennesima collaborazione della Casa delle Idee con Disney tal Steven Grant (Oscar Isaac) risulta non avere ben chiaro quale sia il suo ruolo nella vicenda, smarrimento che ho provato anch’io durante la visione di quest’esordio.

Quello che è chiaro è che il giovanotto lavora nel negozio di souvenir nella sezione dedicata alle antichità egizie del British Museum di Londra, ha delle amnesie, soffre di sonnambulismo, ha dei vividi sogni in cui non è più un imbranato ma un redivivo John Wick che lascia cadaveri ovunque e che per di più sente le voci come Giovanna d’Arco, anzi, in questo caso, una voce che appartiene al dio Khonshu (F. Murray Abraham). Se tutto ciò non bastasse viene braccato da Arthur Harrow (Ethan Hawke), un villain con i fiocchi, probabile sacerdote del dio “divoratore di cuori” Ammit.


Piano piano il nostro smemorato scopre di avere una doppia vita, anzi, per essere più precisi, di dividere il suo corpo con un’altra anima che risponde al nome di Marc Spector che è quello che salva sempre baracca e burattini. Un inizio convincente tra commedia, avventura, azione – più intuita che reale - e un pizzico di horror che quando si parla di mummie e dintorni è d’obbligo ed una sfida protagonista/antagonista che si prospetta interessante ed avvincente.